Giornate mondialiGiornata Mondiale dell’Alzheimer

Il 21 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Alzheimer.

In questo articolo approfondiamo le cause e i principali campanelli d’allarme per individuare tempestivamente i sintomi dell’Alzheimer grazie al contributo della dott.ssa Teresa Bevivino, direttrice sanitaria di Residenze Lingottino, la nuova struttura dedicata all’accoglienza degli anziani, nel cuore di Torino.

 

 

I numeri dell’Alzheimer in Italia

La malattia di Alzheimer, descritta per la prima volta dal medico austriaco Alois Alzheimer agli inizi del 900, è una malattia degenerativa dell’encefalo ed è la forma più frequente di demenza progressiva, rappresentando dal 60% all’80% dei casi di demenza.

In Italia vivono circa 600.000 persone affette da questa forma di demenza ed ogni anno sono diagnosticati 80.000 nuovi casi. La percentuale di persone con malattia di Alzheimer aumenta con l’età ed è quindi ipotizzabile un progressivo incremento di questa patologia parallelamente all’invecchiamento della popolazione

 

Le principali cause legate all’Alzheimer

La maggior parte dei casi di malattia insorge in modo sporadico e le cause sono probabilmente dovute a più fattori:

  • età
  • rischio vascolare (ipertensione, dislipidemia, etc.)
  • diabete
  • fumo

Contrariamente a quanto si ritiene comunemente, solo una piccola percentuale di casi, dal 5 al 15%, è correlata a mutazioni genetiche.

A livello cerebrale si osservano depositi di beta-amiloide nello spazio extracellulare e grovigli neurofibrillari intracellulari che comportano progressivo danno neuronale, deficit di neurotrasmettitori come l’acetilcolina ed atrofia delle aree cerebrali colpite.

 

Quali sono i primi segnali dell’Alzheimer?

Nel 2005 l’American Alzheimer Association ha pubblicato i 10 campanelli di allarme cui prestare attenzione e la cui comparsa deve indurre la persona/il familiare a rivolgersi al medico di famiglia che potrà avviare il percorso diagnostico e valutativo presso il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) di riferimento:

  • la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;
  • non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;
  • fatica a trovare le parole giuste;
  • dà l’impressione di aver perso il senso dell’orientamento;
  • indossa un abito sopra l’altro come se non sapesse vestirsi;
  • ha grossi problemi nel fare i calcoli e nel comprendere il valore del denaro;
  • ripone gli oggetti nei posti più strani;
  • ha improvvisi e immotivati sbalzi di umore;
  • non ha più il carattere di un tempo;
  • ha sempre meno interessi e spirito di iniziativa.

 

 

I sintomi finali dell’Alzheimer

La malattia progredisce gradualmente con aggravamento dei deficit cognitivi e frequente comparsa di disturbi comportamentali che possono rendere particolarmente complessa l’organizzazione dell’assistenza (deliri, allucinazioni, agitazione, aggressività verbale e/o fisica, depressione, euforia, apatia, disinibizione, vagabondaggio o wandering, alterazioni del ritmo sonno/veglia…).

I farmaci attualmente in uso per questa malattia possono rallentarne il decorso ma non arrestarlo mentre la terapia farmacologica è fondamentale per i sintomi non cognitivi.

Nelle prime fasi della malattia, quando il decadimento cognitivo è lieve o moderato, l’approccio terapeutico non farmacologico come la stimolazione cognitiva può essere utile per preservare le funzioni ancora presenti.  Misure di supporto e di sicurezza sono indispensabili lungo tutto il decorso della malattia per la sicurezza del paziente e per prevenire lo stress e l’esaurimento psico-fisico dei familiari.

 

I centri specializzati

Il Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) è l’ambulatorio del SSNR deputato a garantire la diagnosi e la presa in carico della persona affetta da demenza e della sua famiglia nelle diverse fasi della malattia.

La rete dei servizi territoriali comprende progetti di assistenza domiciliare o l’inserimento in Centri Diurni Alzheimer.

Quando i progetti domiciliari non siano più realizzabili, la persona può accedere a servizi residenziali di diversa intensità:

  • Nuclei per il Declino Cognitivo (NDC) nelle fasi in cui l’obiettivo è il mantenimento/stimolazione di funzioni ancora presenti in un ambiente sicuro e confortevole
  • Nuclei per il Declino Cognitivo Temporaneo (cosiddetti NDCT) nelle fasi in cui il quadro clinico è caratterizzato da gravi disturbi del comportamento
  • Nuclei all’interno di RSA allorché i disturbi del comportamento siano sotto controllo

 

Una nuova Residenza a Torino: Il Lingottino

Tra le imprese che aderiscono a Medì, molte sono specializzate nella realizzazione e gestione di servizi socio assistenziali residenziali per anziani. In particolare nel mese di agosto è stata inaugurata la Residenza Sanitaria Assistenziale il Lingottino che, nel cuore di Torino, è dedicata ad anziani non autosufficienti, comprese le persone affette da demenza, che necessitano, in modo temporaneo o permanente, di assistenza a tempo pieno. La struttura comprende 2 Residenza Issiglio e Lancia e si estende per oltre 24.000 mq caratterizzati da arredi e spazi adeguati ai pazienti con disturbi cognitivi e anomalie del comportamento non ancora gravi.
In ogni nucleo inoltre è presente una stanza soft corner progettata proprio per far fronte, in prima istanza, ai momenti di crisi e di agitazione psico-motoria che sempre possono presentarsi durante il decorso della malattia.

 

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