Diritti delle donneGiornate mondialiWomen’s Equality Day

26 Agosto 2023by Redazione

Il 26 agosto si celebra il Women’s Equality Day

 

Il 26 agosto si celebra negli Stati Uniti il Women’s Equality Day, un giorno per ricordare che nel 1920 fu abolita la possibilità di negare il diritto di voto in base al sesso. Non è solo una celebrazione americana: si tratta anche di un’occasione per celebrare i tanti diritti conquistati a fatica dalle donne e quelli che ancora oggi sono a rischio.

La prima Giornata dei diritti delle donne venne celebrata il 26 agosto del 1971.

 

L’estensione del diritto di voto alle donne è un evento recente: il primo Paese a interrompere questa discriminazione di genere, consentendo alle donne di votare, è stata la Nuova Zelanda nel 1893, seguita dall’Australia nel 1901, la Finlandia nel 1906 e la Norvegia nel 1907. Le donne italiane dovettero attendere il 1945 per ottenere il suffragio universale.

Negli Stati Uniti, il 26 agosto del 1920, il segretario di Stato Bainbridge firmò il documento in cui veniva concesso alle donne americane il diritto costituzionale di voto. Il diciannovesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti vieta di poter escludere in base al sesso dell’elettore i cittadini americani dal diritto di voto, allargando così lo stesso anche alle donne. Cinquant’anni dopo, nel 1970, la National Organization for Women (NOW) invitò le donne a fermare la propria attività lavorativa e manifestare, per la parità dei diritti; si trattava di in uno “sciopero per l’uguaglianza“, esteso a livello nazionale.

Fu il membro del Congresso Bella Abzug, di New York, ad introdurre un disegno di legge affinché venisse istituito, il 26 agosto, il Women’s Equality Day. Una giornata dedicata non solo alla commemorazione dell’acquisizione, da parte delle donne, del diritto di voto, ma anche al continuo impegno dimostrato nel raggiungimento di una piena uguaglianza, in tutti i settori. Il disegno di legge prevedeva una proclamazione presidenziale annuale per il Women’s Equality Day; a partire da Richard Nixon, ogni Presidente degli Stati Uniti ha preparato un proclama.

 

Oltre all’accesso al voto, non dobbiamo dimenticare tutte le battaglie per il diritto all’aborto, alla salute, al libero accesso alle cariche pubbliche e militari, all’equo trattamento – anche salariale – sul luogo di lavoro, alla tutela della figura femminile in ogni ambito della società, al divorzio e così via. Senza tralasciare conquiste più recenti frutto di lotte continue per combattere la cultura della violenza che, troppo spesso, ci porta a leggere nelle pagine di cronaca nera notizie di femminicidi. Battaglie che hanno permesso di emanare leggi specifiche, anche la più recente contro lo stalking, per proteggere le donne da una visione che troppo spesso le relega ancora in una situazione di sottomissione.

 

Questo articolo fa parte di una rubrica dedicata ai diritti delle donne sviluppata dallo staff di Medì e dallo staff di Progetto Caring Care Workers – Prendersi Cura di Chi Cura del bando #Conciliamo, sensibili a temi quali conciliazione vita-lavoro, welfare aziendale e parità di genere.

 

Per saperne di più:

National Organization for Women