Giornate mondialiGiornata Mondiale dell’endometriosi

28 Marzo 2024by Redazione

Il 28 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’endometriosi

L’endometriosi colpisce il 10% delle donne in età fertile ma ancora se ne sente poco parlare, come tanti argomenti che riguardano la sfera della sessualità femminile. Proprio per questo purtroppo si arriva a una diagnosi tardiva dopo anni di sintomi presi poco in considerazione, più o meno invalidanti.

 

Che cos’è?

L’endometriosi è una malattia cronica che riguarda principalmente utero ed ovaie, ma che può arrivare a colpire anche le zone circostanti come tube ed intestino. È provocata dal tessuto di endometrio che non viene totalmente espulso nel momento in cui si sfalda durante la mestruazione mensile.

Questo tessuto si insinua in altre zone provocando aderenze: possono non causare alcun fastidio oppure molto dolore, a seconda dell’area interessata. L’assenza di sintomi, in rari casi, è proprio il motivo per cui questa malattia viene scoperta troppo tardi.

 

Quali sono i sintomi principali?

Il sintomo principale è il dolore durante la mestruazione che, a differenza di quanto si pensi ancora, non è un fatto normale, soprattutto superato un certo limite. Il tessuto dell’endometrio che non viene espulso si insidia sia nelle pareti dell’utero, sia nelle ovaie, provocando cisti e fastidio durante l’ovulazione. Ma l’endometriosi può anche portare a dolore durante i rapporti sessuali, con conseguente secchezza vaginale e calo del desiderio, disturbi intestinali di varia natura e problemi di fertilità. Tutti questi disturbi possono provocare anche malesseri a livello psicologico, portando questa malattia ad influire sulla vita sociale delle donne.

 

Alcuni consigli utili

La diagnosi precoce è sicuramente fondamentale per affrontare la malattia nel miglior modo possibile. Oggi con una terapia adeguata si può tenere sotto controllo questa patologia e, quando necessario, intervenire con una piccola operazione in laparoscopia. Consigliata, come terapia complementare, una dieta antinfiammatoria che può ridurre fastidi e dolori. Evitare, inoltre, di stressare l’addome con attività fisica o sport che causano sforzi addominali eccessivi. Ci si può dedicare a tecniche di rilassamento come lo yoga, utilissimo per imparare a controllare il respiro e ridurre così il dolore.

Quando il dolore è forte meglio rivolgersi subito a un medico, meglio ancora a un ginecologo specializzato in questa patologia, per togliersi ogni minimo dubbio. Prima si riconosce, prima si potrà intervenire, evitare danni e continuare a godere della propria femminilità a 360 gradi.