Con il mese di novembre inizia la Campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promossa da Medí al fine di sostenere le battaglie volte a garantire la protezione e tutela delle donne e dei loro diritti, affinché si possa combattere per una società più giusta, che abbatte le disuguaglianze e condanna qualsiasi tipo di violenza e discriminazione.
Violenza fisica
Per violenza fisica si intende qualsiasi forma di intimidazione che mette a rischio l’integrità fisica di una donna. Sono quindi riconducibili alla violenza fisica: spintoni, schiaffi, morsi, tirate di capelli, pugni, calci, testate, cadute provocate, colpire o cercare di colpire con oggetti, uso di armi da fuoco, uso di armi da taglio, strangolamento o tentato strangolamento, altre forme di tentato omicidio, l’essere rinchiusa in casa o altre forme di sequestro, compreso l’essere buttata fuori casa.
Tali violenze sono riconducibili al reato di maltrattamento, percosse, lesioni personali, violenza privata, violenza privata aggravata, violazione di domicilio, sequestro di persona.
Violenza sessuale
Comprende qualsiasi forma di imposizione di rapporti o pratiche sessuali indesiderate e/o rapporti che provocano dolore fisico e che siano lesivi della dignità, ottenuti con la forza fisica e/o con minacce di varia natura.
Sono da considerarsi violenza sessuale: le molestie sessuali (anche telefoniche), il rapporto sessuale subito o estorto con la minaccia, la richiesta di atti sessuali umilianti, l’aggressione con o senza stupro, la prostituzione forzata e la tratta.
L’imposizione di un rapporto sessuale o di un’intimità non desiderata è un atto di umiliazione, di sopraffazione e di soggiogazione, che provoca nella vittima profonde ferite psichiche e fisiche.
Alcuni dati
Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici.
I dati del Report “Analisi Criminologica della violenza di genere” promosso dal Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale aggiornato a luglio 2024 evidenzia che:
Relativamente al periodo 1° gennaio – 30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
La normativa italiana
La normativa italiana in materia di violenza sulle donne vede la sua evoluzione dalla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (legge n. 77 del 2013); a seguito di questa ratifica, l’Italia ha compiuto una serie di interventi volti a istituire una strategia integrata per combattere la violenza.
Il primo intervento in tal senso è stato operato dal decreto-legge n. 93 del 2013, adottato a pochi mesi di distanza dalla ratifica della Convenzione, che ha apportato rilevanti modifiche in ambito penale e processuale ed ha previsto l’adozione periodica di Piani d’Azione contro la violenza di genere.
Il provvedimento che più ha inciso nel contrasto alla violenza di genere è la legge n. 69 del 2019, che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica, ha introdotto alcuni nuovi reati nel codice penale (tra cui il delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e quello di costrizione o induzione al matrimonio) ed aumentato le pene previste per i reati che più frequentemente sono commessi contro vittime di genere femminile (maltrattamenti, atti persecutori, violenza sessuale).
Anche la legge di riforma del processo penale (legge n. 134 del 2021) ha previsto un’estensione delle tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, mentre la legge n. 53 del 2022 ha potenziato la raccolta di dati statistici sulla violenza di genere attraverso un maggiore coordinamento di tutti i soggetti coinvolti.
Nella legislatura corrente, sono state approvate la legge n. 168 del 2023, che ha apportato incisive modifiche ai codici penale, di procedura penale, delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (d.lgs. n. 159/2011) e ad alcune leggi speciali al fine di rendere maggiormente efficace l’impianto delle misure di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, la legge n. 12 del 2023, che prevede l’istituzione di una Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere (la Commissione si è costituita nella seduta del 26 luglio 2023) e la legge n. 122 del 2023, che interviene su uno degli aspetti caratterizzanti la procedura da seguire nei procedimenti per delitti di violenza domestica e di genere, ovvero l’obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato; la citata legge n. 122 prevede che, qualora il Pubblico Ministero non abbia rispettato il suddetto termine, il procuratore della Repubblica possa revocare l’assegnazione del procedimento al magistrato designato ed assumere senza ritardo le informazioni dalla persona offesa o da chi ha presentato denuncia direttamente o mediante assegnazione a un altro magistrato dell’ufficio.
Se ti riconosci in una di queste situazioni, ti trovi in difficoltà e hai bisogno di aiuto e supporto contatta i numeri:
- Linea di aiuto nazionale sulla violenza, multilingue e attiva 24 ore su 24 in tutta Italia: 1522, chiamata gratuita.
- Carabinieri: 112
- Polizia: 113
- Emergenza sanitaria: 118
- Centri antiviolenza
- App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
- Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza
- Mappa dei consultori in Italia
- Farmacie, per avere informazioni se non è possibile contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso
- Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 sui possibili rischi di contrarre infezioni a trasmissione sessuale a seguito della violenza. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it
- Poliambulatorio dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), dall’8 marzo 2021 è attivo il Servizio Salute e Tutela della Donna, dedicato alla presa in carico delle donne più fragili o comunque bisognose di assistenza sanitaria e psicologica.
Per saperne di più: