LavoroLo smart working in Italia

10 Settembre 2024by Redazione

Lo smart working, noto anche come lavoro agile, è un modello di lavoro che consente ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni al di fuori degli uffici aziendali tradizionali, utilizzando le tecnologie digitali. Le sue origini risalgono agli anni ’70 negli Stati Uniti, quando Jack Nilles, un ingegnere e futurista, coniò il termine “telecommuting” (telelavoro). Tuttavia, il concetto di smart working come lo intendiamo oggi si è evoluto negli ultimi decenni, grazie all’avanzamento tecnologico e all’affermarsi di internet e delle tecnologie di comunicazione.

In Italia, lo smart working ha iniziato a guadagnare terreno lentamente a partire dagli anni 2000, ma è stato solo con l’emanazione della Legge 81/2017  che il lavoro agile è stato regolamentato. Questa legge ha definito lo smart working come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzata dall’assenza di vincoli orari o spaziali e da un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro.

 

I vantaggi dello smart working

  • Maggiore flessibilità e conciliazione vita-lavoro: Uno dei principali vantaggi dello smart working è la possibilità per i lavoratori di gestire il proprio tempo in modo più autonomo, consentendo un miglior bilanciamento tra vita professionale e vita privata. Questo può portare a una maggiore soddisfazione lavorativa e a una riduzione dello stress;
  • Riduzione dei costi: Lo smart working può portare a una riduzione dei costi sia per i lavoratori, che risparmiano sui costi di trasporto e mensa, sia per le aziende, che possono ridurre le spese relative agli spazi fisici degli uffici;
  • Aumento della produttività: Diversi studi hanno evidenziato che i dipendenti che lavorano da casa tendono a essere più produttivi. L’assenza di distrazioni tipiche dell’ufficio, come riunioni non programmate o interruzioni continue, consente una maggiore concentrazione;
  • Impatto ambientale: Con meno persone che si spostano per recarsi al lavoro, lo smart working contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2, allentando la pressione sui trasporti pubblici e riducendo il traffico stradale.

 

Gli svantaggi dello smart working

  • Isolamento sociale: Uno dei principali svantaggi dello smart working è il rischio di isolamento sociale. La mancanza di interazioni faccia a faccia con colleghi e superiori può portare a sentimenti di solitudine e a una riduzione del senso di appartenenza all’azienda;
  • Difficoltà di separazione tra vita privata e vita professionale: Lavorare da casa può rendere difficile separare il tempo dedicato al lavoro da quello dedicato alla vita privata. Questo può portare a un aumento del rischio di burnout, specialmente se i confini tra lavoro e vita personale diventano sfumati;
  • Problemi di sicurezza informatica: Lavorare da remoto può esporre le aziende a maggiori rischi di sicurezza informatica. La gestione dei dati sensibili e l’uso di reti domestiche non sempre sicure possono rappresentare un punto debole per la protezione delle informazioni aziendali;
  • Disparità di accesso alle risorse tecnologiche: Non tutti i lavoratori hanno accesso a strumenti tecnologici adeguati o a una connessione internet stabile. Questo può creare disparità nella capacità di svolgere efficacemente il proprio lavoro da remoto.

 

I dati sullo smart working nel 2023

Nel 2023, lo smart working continua a essere una pratica diffusa in molte aziende, sia a livello globale che in Italia. Secondo il Rapporto dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il numero di lavoratori agili in Italia è aumentato significativamente rispetto ai livelli pre-pandemia, anche se è leggermente diminuito rispetto al picco del 2020-2021, quando la pandemia di COVID-19 ha costretto molte aziende a implementare rapidamente modalità di lavoro da remoto.

I dati mostrano che, nel 2023, circa il 30% dei dipendenti in Italia lavora regolarmente in modalità smart working, con una prevalenza nei settori dell’informatica, della consulenza e dei servizi finanziari. Inoltre, il 60% delle aziende intervistate ha dichiarato di voler continuare a utilizzare lo smart working anche in futuro, implementando modelli ibridi che combinano giorni di lavoro in ufficio con giorni di lavoro da remoto.

Lo smart working rappresenta un cambiamento significativo nel mondo del lavoro, offrendo vantaggi in termini di flessibilità, produttività e sostenibilità ambientale. Tuttavia, presenta anche sfide importanti, come l’isolamento sociale, la gestione della sicurezza informatica e la necessità di garantire un accesso equo alle risorse tecnologiche. Il futuro del lavoro sembra orientato verso un modello ibrido, che cerca di combinare i benefici del lavoro da remoto con la necessità di mantenere il contatto umano e la collaborazione in presenza.

 

Per saperne di più:

Osservatori Digital innovation del Politecnico di Milano

People Change 360