Giornate mondialiGiornata Mondiale del diabete

14 Novembre 2024by Redazione

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.

Il diabete è una malattia molto complessa in quanto è un contenitore di molteplici sindromi cliniche. Di fatto si tratta di malattie diverse accomunate dal fatto che la glicemia è alta.
Le principali varietà di diabete sono le seguenti:

  • diabete tipo 1 (detto anche insulino-dipendente)
  • diabete tipo 2 (detto anche non-insulino-dipendente)
  • diabete gestazionale
  • diabete monogenico (es. MODY, maturity-onset diabetes of the young)
  • diabete secondario ad altra patologia (es. malattia del pancreas) o farmaci (es cortisone)

Diabete tipo 1 e diabete tipo 2, le varietà più note e più frequenti, sono due malattie completamente diverse dal punto di vista eziologico e patogenetico.

I DATI DEL DIABETE

Con una prevalenza in continua crescita, il diabete viene identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quale priorità globale per tutti i sistemi sanitari.

Nel mondo si stimano oltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030.

In Europa la malattia interessa circa 60 milioni di adulti.

In Italia

  • In base ai dati ISTAT 2020 si stima una prevalenza del diabete pari a circa il 6% della popolazione che corrisponde a oltre 3 milioni e mezzo di persone.
  • ll diabete di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, è i più frequente e rappresenta il 90% dei casi di diabete.
  • Ildiabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta circa il 10%.

TIPOLOGIE E TRATTAMENTO

  1. Il diabete tipo 1 è di origine autoimmune ed è la conseguenza di una distruzione, relativamente rapida, delle cellule del pancreas che producono insulina. La distruzione è operata da sostanze (anticorpi, citochine) prodotti dalle cellule del sistema immunitario dell’organismo probabilmente in risposta ad un virus o a uno o più elementi tossici presenti nell’ambiente. Il diabete tipo 1 compare soprattutto in bambini, adolescenti, giovani adulti e raramente inizia dopo i 40 anni.

TRATTAMENTO: iniezioni sottocutanee di insulina. Grazie a questa terapia e ad un corretto stile di vita la maggior parte dei pazienti riesce a condurre una vita normale e a prevenire l’insorgenza delle complicazioni a lungo termine della malattia.

  1. Il diabete tipo 2 si sviluppa, nell’arco di molti anni, per un deficit di produzione di insulina che però non è mai grave come quello presente nel diabete tipo 1 e non dipende dall’autoimmunità. Multiple alterazioni genetiche e fattori acquisiti (ambientali) sono responsabili di un deficit di insulina che in genere si associa ad una minore efficacia dell’insulina. Anche quest’ultima (insulino-resistenza) è causata da multiple alterazioni genetiche che interagiscono con fattori acquisiti. In questo tipo di diabete non c’è abbastanza insulina per far fronte alle necessità dell’organismo (carenza relativa di insulina). Il diabete tipo 2 compare soprattutto dopo i 40 anni ma l’età di insorgenza si sta abbassando per la sempre maggiore diffusione dell’obesità anche fra i più giovani.

TRATTAMENTO: Attualmente non esiste un farmaco valido per tutti i pazienti affetti da diabete tipo 2, motivo per cui è necessario, per ogni singolo paziente, costruire una terapia individuale in relazione alla diversa situazione clinica e alle differenti caratteristiche personali. Solo il 10% dei pazienti affetti da diabete tipo 2 però mantiene un buon controllo della patologia metabolica in assenza di trattamento.

  1. Il diabete gestazionale compare durante la gravidanza e in genere scompare dopo il parto. Le donne che hanno avuto diabete gestazionale sono a rischio di sviluppare ancora diabete gestazionale nelle gravidanze successive e diabete tipo 2 durante la vita.
  2. Il diabete monogenico è una varietà in cui esiste un difetto genetico singolo capace di determinare iperglicemia. È un diabete che si trasmette da una generazione all’altra (ne sono affetti un nonno, un genitore e un figlio) e compare più precocemente del diabete tipo 2 anche se ne condivide molte caratteristiche. L’esempio tipico è il MODY (Maturità Onset Diabetes of the Young) di cui esistono molte varianti a seconda del gene coinvolto. In questa categoria rientrano anche il rarissimo diabete neonatale e altre varianti altrettanto rare.
  3. Nel diabete secondario e nel diabete da farmaci altre malattie o farmaci determinano alterazioni della secrezione o dell’efficacia dell’insulina. Fra le malattie che possono causare diabete vanno ricordate le pancreatiti croniche, la cirrosi epatica, l’insufficienza renale cronica, l’acromegalia, la sindrome di Cushing. Il diabete si sviluppa anche quando viene asportato chirurgicamente il pancreas. Il diabete, soprattutto nelle persone predisposte, si può sviluppare in caso di terapia prolungata con cortisone o altri farmaci.

I SINTOMI

Spesso la presenza di iperglicemia non dà alcun sintomo né segno, per tale motivo il diabete è considerata una malattia subdola. Talvolta i sintomi compaiono quando la malattia è già presente da anni. La sintomatologia classica, nei casi acuti, è caratterizzata da stanchezza, aumento della sete (polidipsia), aumento della diuresi (poliuria) perdita di peso non ricercata, a volte addirittura concomitante all’aumento dell’appetito, malessere, dolori addominali, sino ad arrivare, nei casi più gravi, a confusione mentale e perdita di coscienza.

LE COMPLICAZE DOVUTE AL DIABETE

La costante presenza di valori di glicemia superiori alla norma aumenta il rischio di complicanze macrovascolari e microvascolari (danno dei vasi sanguigni).

Le maggiori complicanze derivate dal diabete possono arrecare al paziente diversi danni, che si dividono in:

  • Neurologici (neuropatia): alterazione anatomica e funzionale del sistema nervoso centrale, periferico e Volontario, deficit sensitivi, motori, visivi, acustici;
  • Renali (nefropatia): danno alle strutture filtranti del rene che può portare in casi estremi alla dialisi (in Italia il 30% dei pazienti in terapia dialitica sono diabetici);
  • Oculari (retinopatia): causata da iperglicemia cronica e ipertensione che portano ad alterazione dei vasi sanguigni con conseguente peggioramento della vista fino alla cecità;
  • Cardio-cerebrovascolari: infarto miocardico o cardiopatia ischemica, ictus cerebrale.

DIAGNOSI

Per diagnosticare il diabete è necessario effettuare un esame del sangue.

PREVENZIONE

L’esercizio fisico regolare è un alleato fondamentale nella prevenzione del diabete di tipo 2. Riduce il rischio di sviluppare la malattia, migliorando la sensibilità all’insulina e aiutando a mantenere un peso corporeo nella norma.

Adottare una corretta alimentazione, praticare attività fisica, mantenere un peso ottimale, evitare fumo ed alcol contribuiscono non solo a prevenire l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2, ma gestire entrambi i tipi di diabete e a prevenirne le complicanze, con risultati più duraturi e vantaggiosi rispetto alla sola terapia farmacologica.

 

Per saperne di più:

Istituto Superiore di Sanità

Società Italiana di Diabetologia

Ministero della Salute